Facilitare l’uso degli oggetti quotidiani

Paola Cenni

Un crescente numero di prodotti di uso quotidiano include il ricorso alla tecnologia digitale che può contribuire a renderli più complessi. A fronte di un prodotto sempre più “complicato”, la sfida consiste anche nel gestire un suo crescente numero di funzioni: un problema che per il produttore può essere molto difficile da risolvere nella progettazione di oggetti facilmente utilizzabili. Un prodotto di successo presuppone, infatti, che il fattore chiave da considerare sia la sua “usabilità” dal momento che prodotti che ne sono carenti o privi richiedono assistenza supplementare per il loro uso, causando frustrazione e costi aggiuntivi per chi li usa, li produce o li vende. Molte aziende hanno già riconosciuto l’importanza dell’usabilità, sia attraverso il ricorso a ricerche in laboratori specializzati, sia attraverso procedure di valutazione.

Standard normativi e letteratura di riferimento

La norma UNI ISO 20282 si basa sulla UNI EN ISO 9241-11 che, negli anni, ha reso disponibili linee guida sul significato e sulla valutazione dell’usabilità nella sua accezione più ampia, estesa anche alle interfacce che mediano l’interazione dell’uomo con oggetti/prodotti da utilizzare, considerando che l’utenza di destinazione può includere persone con caratteristiche molto diverse. Non vanno trascurati, infatti, i bisogni della popolazione disabile o anziana in crescente aumento (avendo cura di non generare stigmatizzazioni). Se la norma UNI EN ISO 9241-11 stabilisce che il livello di usabilità può considerarsi accettabile solo quando coloro che si relazionano con dei prodotti possono farlo con efficacia, efficienza e soddisfazione, la UNI ISO 20282-1 sottolinea che la conseguente facilità d’uso risente in positivo di queste condizioni e raccomanda che l’interazione uomo-interfaccia avvenga dopo un’analisi puntuale …

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